Il blog del circolo Arci più famoso della bassa!!!!!

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martedì 25 novembre 2008

10/12/2008 60° ANNIVERSARIO DELLA DICHIARAZIONE DEI DIRITTI UNIVERSALI DELL'UOMO (art.4)





ARTICOLO 4
" Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di servitù o di schiavitù; la schiavitù e la tratta degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma. "



Dedicato a Iqbal Masik.

I padroni che gli hanno rubato l'infanzia, incatenandolo al telaio, l'hanno assassinato a 13 anni perchè lottava per la vita, la dignità e i diritti di tutti quelli come lui

“Gli unici strumenti di lavoro che un bambino dovrebbe tenere in mano sono penne e matite”.
Questo era il sogno di Iqbal Masik, bambino pakistano ucciso il 16 aprile del 1995 per aver denunciato i suoi sfruttatori.Il suo è il sogno di tanti bambini la cui storia ricalca, come un tragico copione, quella di Iqbal: venduti in tenera età (Iqbal aveva solo 5 anni) dalle proprie famiglie ricattate dal debito, costretti a lavorare fino a 12 ore al giorno, per pochi spiccioli, in ambienti malsani, malnutriti, picchiati, umiliati.Molti sono quelli che tentano la fuga, ma non sapendo dove andare, finiscono nelle strade dove vengono reclutati dalla malavita locale. Chi come Iqbal viene riacciuffato dai suoi padroni sarà incatenato al telaio e neanche il suo pianto riuscirà a sciogliere quelle catene finché il lavoro assegnato non sarà terminato. Ma la storia di Iqbal ha avuto un epilogo imprevisto: dopo l’ennesima fuga, trovandosi ad assistere ad una manifestazione del Fronte di Liberazione dal Lavoro Forzato, Iqbal capisce di avere dei diritti e trova il coraggio di denunciare apertamente i suoi sfruttatori. Finalmente libero, Iqbal va a scuola e denuncia ripetutamente le condizioni di sfruttamento di tanti bambini come lui.Diventa presto famoso. A Stoccolma nel 1994 parla ad una conferenza internazionale sul lavoro. Dice che sogna di diventare avvocato per difendere i deboli. Riceve una borsa di studio per recarsi a studiare all’estero ma non accetta: vuole restare nel suo paese per aiutare i suoi amici. Devolverà l’importo ricevuto per costruire una scuola nel suo paese.
Davanti alla popolarità di Iqbal e al clamore delle sue denuncie, il governo pakistano è costretto a chiudere diverse fabbriche che impiegano bambini.
Di lì a poco, a 13 anni, Iqbal Masik viene ucciso con un colpo di pistola.