Il blog del circolo Arci più famoso della bassa!!!!!

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sabato 24 maggio 2008

SICUREZZA E SOLIDARIETA'.


Cari amici, pubblichiamo di seguito il comunicato pervenutoci dal circolo Arci provinciale, al cuale noi ci associamo.


Stop al cosiddetto "Pacchetto sicurezza" del Governo
Aprire il dialogo con Migranti, Rom e Società Civile
Combattere il disagio, non allargare l'esclusione sociale

Il cosiddetto "Pacchetto sicurezza" varato dal primo Consiglio dei Ministri contiene una serie di disposizioni che, se applicate, avranno delle conseguenze gravissime sul piano civile, sociale, culturale e del diritto.

Vengono di fatto criminalizzati comportamenti riconducibili a fenomeni di disagio sociale, a cui si attribuisce un rilievo di carattere penale, anziché predisporre servizi e misure atte a prevenirlo e ad alleviarlo.

Viene introdotto il reato di immigrazione clandestina, un vero obbrobrio giuridico, su cui già sono stati espressi dubbi di costituzionalità e che otterrebbe l'effetto di paralizzare un sistema giudiziario già intasato. Già abbiamo avuto modo di verificare e dimostrare in tutti questi anni come sia responsabilità dell'attuale normativa l'ingresso irregolare nel nostro paese, data l'inapplicabilità del sistema della chiamata diretta da paese a paese.

L'aumento delle pene, a parità di reato, per i cittadini stranieri e la procedura di espulsione per una condanna superiore a due anni rappresentano un "doppio livello" giuridico, incompatibile con il principio universale della responsabilità penale che non può essere manipolato a seconda della nazionalità.

Il divieto di affitto agli immigrati irregolari è in aperta violazione della nostra Costituzione, che riconosce il diritto di tutti i cittadini ad un'esistenza dignitosa, e in palese contraddizione con la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, come con la Carta dei diritti dell'Unione europea che parla di "diritto all'assistenza abitativa".

Si trasformano i Centri di detenzione in vere e proprie galere etniche, dove, senza assistenza legale, si può restare rinchiusi fino a un anno e mezzo.

Con questi provvedimenti, si rischia di distruggere i principi cardine del nostro stato di diritto, disattendendo a gran parte delle norme europee ed internazionali che tutelano i diritti universali e vietano interventi discriminatori.

Siamo convinti che per rassicurare i cittadini servano ben altri interventi, favorendo la coesione sociale e la civile convivenza, adottando misure che servano a far uscire dal disagio e dal degrado i cittadini italiani quanto quelli stranieri.

Chiediamo al Governo di fermare questi provvedimenti, di aprire un confronto con le organizzazioni dei migranti, con le comunità dei rom, e con quelle organizzazioni sociali che da anni si occupano della loro accoglienza ed integrazione.
Chiediamo un intervento urgente della Commissione Europea che richiami il Governo italiano ad adeguarsi alle norme previste dai Trattati e dalle direttive europee.
Rivolgiamo un appello alla Società Civile perchè in tutto il Paese si mobilitino le coscienze e le voci della ragione e della civiltà.

Anche a Cremona.




ARCI
Associazione di Promozione Sociale
Filippo Miraglia, Responsabile Immigrazione - Presidenza Nazionale
Comitato Territoriale di Cremona